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Lezioni di fotografia

Il corpo macchina. Come sceglierlo e utilizzarlo al meglio

Come scegliere il corpo macchina ideale e utilizzarlo al meglio per le proprie esigenze
(Testo e fotografie di Antonio Iannibelli)
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Bologna Fontana del Nettuno con compatta in automatico

Intanto bisogna sapere che è possibile ottenere fotografie valide con diversi corpi macchina anche con piccole compatte o con macchinette tuttofare, dette prosumer, semiprofessionali o semireflex. Anche se parlando di corpo macchina normalmente intendiamo solo il corpo di macchine reflex e senza obiettivo. Sappiamo però che per ottenere di buona qualità abbiamo bisogno anche di un obiettivo. Nelle compatte e nelle semiprofessionali abbiamo quindi obiettivi incorporati mentre sulle reflex 35 mm l’obiettivo lo dobbiamo comprare a parte.

E’ facile pensare a questo punto che per ottenere foto di qualità superiore bisogna indirizzarsi verso le reflex 35 slr che sono le macchine fotografiche per eccellenza ed è su queste che vorrei soffermarmi maggiormente, ma per dovere di cronaca vanno dette alcune cose anche sulle compatte e semireflex.

Fotocamere compatte

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Paesaggio ripreso con compatta in automatico

Sono apparecchi molto piccoli e leggeri, possiedono un obiettivo non intercambiabile e retrattile che permette di ridurre al massimo gli ingombri, a volte anche lo è compreso nel corpo e si presentano particolarmente affidabili. Attenzione però allo zoom digitale è una possibilità che non serve e non sostituisce quello ottico, in pratica lo zoom digitale taglia l’immagine e riduce la qualità e la grandezza dell’immagine. Se potete escludete l’utilizzo ma soprattutto comprate compatte di qualità e con zoom ottici di breve lunghezza focale, gli zoom da 3x o 5x massimo sono i migliori. Sul retro è presente lo schermo LCD che viene utilizzato per inquadrare oltre che per visionare le foto già scattate. Sono utilizzabili da chiunque, grazie al completo automatismo dei parametri di scatto e delle varie funzioni preimpostate per situazioni distinte, es. paesaggio, ritratto, tramonto, macro, neve, notturno, ecc.

Rospo comune, con compatta in modalità sub e flash
Rospo comune, con compatta in modalità sub e flash

Se volete iniziare con la digitale potete anche comprare una compatta ma se vi appassiona ben presto non vi basterà. Comunque anche i professionisti e gli amatori evoluti hanno almeno una compatta, insieme alle prestigiose reflex, perché in alcuni casi sono insostituibili. Io stesso ho sempre con me una Olimpus µ1030SW, una compatta veramente piccola e robustissima, la uso in ogni condizione meteo e anche sott’acqua ha ottico 3,6x grandangolare (28-102 mm), scatta anche in condizioni ambientali proibitive è resistente alle cadute, è impermeabile fino a 10 m, supporta un peso di 100 kg e resiste al gelo fino a -10°, per gli appassionati di natura, di motociclismo, di ciclismo, di trekking estremo e per tutte le condizioni in cui non è possibile portare peso e ingombro sono un vero miracolo tecnologico e ci consentono di ottenere foto altrimenti impossibili (i rospi in accoppiamento in questo articolo sono stati realizzati con questa macchinetta, immergendola lentamente con le mani). La porto con me nelle escursioni di torrentismo, come il rafting e le arrampicate su corda ma anche quando piove sotto l’ombrello e quando sono in appostamento e ho montato sulla reflex il teleobbiettivo.

4 Faggeta nel Pollino, temperatura meno 15 gradi, in automatico
Faggeta nel Pollino, temperatura meno 15 gradi, in automatico

Questo è solo un esempio, ci sono altre compatte simili e altre con qualità di immagine superiore e molto raffinate nella costruzione, come per esempio la Lumix DMC-LX3 con obiettivi Leica stabilizzata offre non solo un grandangolo di 24 mm ma anche una grande apertura di f/2.0. La parte informatica della Lumix DMC-LX3 non è da meno, offrendo un vero sensore 16/9, un trattamento ottimizzato del rumore e una grande qualità finale dell’immagine.
Come detto non ci sono macchinette uguali per tutti ma bisogna scegliere in base alle proprie esigenze, i due esempi di sopra hanno compiti ben diversi ma come avrete notato con ottiche grandangolari e con escursioni focali ridotte.
Vi consiglio non ha caso queste caratteristiche perché con le piccole macchinette spesso abbiamo bisogno di fotografare in condizioni estreme e in ambienti chiusi, e quindi ottiche molto luminose e con un angolo di campo ampio. Questi esempi sono di prezzo elevato, superano i 400 euro, ma vi sono compatte anche più economiche con caratteristiche simili ma di qualità finale dell’immagine inferiore.
In conclusione le fotocamere compatte sono una valida soluzione per chi è alla ricerca di uno strumento piccolo e leggero, da portare facilmente ovunque, senza però pretendere qualità d’immagine elevate e funzionalità specializzate.

Paesaggio autunnale con compatta in automatico
Paesaggio autunnale con compatta in automatico

Il consiglio: se potete comprate una compatta di qualità e vi renderete subito conto che non potrete fare a meno di averla sempre in mano, soprattutto se avete veramente voglia di fotografare vi aiuterà a capire che una reflex può darvi di più ma che di una piccola c’è sempre bisogno.

Fotocamere prosumer o semireflex
Il significato della parola Prosumer deriva dalla fusione dei termini inglesi:

Mirtilli in Appennino, semireflex con zoom grandangolare
Mirtilli in Appennino, semireflex con grandangolare

“professional” e “consumer”, cioè “consumatore professionale” anche se personalmente non credo siano indirizzati ai professionisti fotografi ma soprattutto ai fotografi amatoriali più esigenti.
Presentano soluzioni tecniche evolute, tra cui la possibilità di disattivare gli automatismi per dare al maggior controllo sui parametri di scatto, come la profondità di campo e l’esposizione. Generalmente montano mirini elettronici che simulano il funzionamento di una reflex, monitor orientabili con il live view (visione diretta) e possiedono con escursioni focali elevate. Come per esempio le Nikon Coolpix P90 e Coolpix L100, sono apparecchi relativamente compatti che si pongono a metà strada tra le fotocamere compatte e le reflex (La foto del giglio martagone di questa pagina è stata realizzata con l’aiuto del monitor orientabile, poggiando la macchina per terra rivolta verso l’alto).
Montano obiettivi non intercambiabili, parzialmente retrattili e che consentono l’installazione di addizionali

Giglio martagone Appennino bolognese
Giglio martagone

 ottici. Grazie alla buona resa delle lenti, le prosumer permettono a volte di ottenere immagini di qualità superiori rispetto alle compatte. Alcune di esse montano anche lo stabilizzatore d’immagine per ridurre, nei limiti del possibile, le fotografie mosse. A volte offrono anche discrete possibilità macro ma con distanza minima di messa a fuoco troppo ridotta. Hanno impugnature comode e maneggevoli, anche se l’utilizzo non è proprio immediato a causa di un notevole numero di comandi e funzioni. Anche i prezzi sono abbastanza elevati in rapporto alla qualità finale dell’immagine.

Considerazioni:

Nuvole pennellate Monte Sole
Nuvole pennellate Monte Sole

Questo tipo di fotocamere sono l’anello di congiungimento tra le compatte e le reflex, direi indirizzate agli indecisi ma con le dovute conoscenze sono attrezzi che possono tornare utili in alcune occasioni. Possono essere la giusta scelta per chi è alla ricerca di funzionalità tecniche avanzate e di uno con una buona escursione focale, senza però doversi caricare del peso e dei costi della reflex. Turisti e fotografi principianti che, si troveranno sicuramente a loro agio con questo tipo di macchina fotografica, devono però fare i conti con due pericoli; la scarsa luminosità e il rischio di mosso.
Ho visto una cara amica piangere dopo aver scaricato le foto del viaggio sognato una vita, erano tutte mosse per aver usato lo alla massima estensione, convinta che lo stabilizzatore potesse aver fermato il movimento. Attenzione quindi quando comprate non limitatevi a capire qual’è la luminosità massima dello zoom, spesso anche F2,8, ma soprattutto preoccupatevi della luminosità minima che a volte va anche oltre F5,6. Allora ci accorgiamo che se lo zoom 18x ci può dare una escursione focale elevatissima (dal grandangolare, 28mm, al supertele, 500mm) ma non può garantirci un’adeguata quantità di luce. E quindi molte volte, soprattutto a mano libera, una lunghezza focale che supera i 200mm diventa inutilizzabile. Bisogna anche sapere che la moltiplicazione zoom avviene partendo dalla lunghezza focale minima, quindi 12x 25mm vuol dire uno zoom con lunghezza focale minima 25mm e massima 300mm, ma se la lunghezza focale minima fosse 35mm avremmo uno zoom con lunghezza focale minima 35mm e massima 420mm.

Vanessa dei cardi, parco del Pollino, semireflex in posizione macro
Vanessa dei cardi, parco del Pollino, semireflex in posizione macro

 Naturalmente potrebbero cambiare un po’ le cose se usiamo il cavalletto ma questo tipo di macchine sono fatte per essere leggere e veloci non certo per portarci dietro un cavalletto.

Il consiglio: Comprate anche in questo caso una macchinetta con tutte

 Semina in collina, semireflex con telezoom
Semina in collina, semireflex con telezoom

 le caratteristiche a voi utili ma non prendete che superano i 12x, privilegiate lunghezze focali minime grandangolari e soprattutto pretendete una luminosità più elevata possibile, come per esempio la FinePix J250 e simili, oppure le più ingombranti Panasonic DMC-FZ30EG-K con estensione zoom elevata ma con una buona luminosità o meglio la LUMIX TZ7 con obiettivo zoom LEICA 12x 25mm in queste macchine fotografiche è utile soprattutto un ampio angolo di campo essendo indirizzate particolarmente al reportage. Attenzione anche al sensore meglio

Torri degli Asinelli e San Petronio Bologna
Torri degli Asinelli e Bologna

se di dimensioni più grandi e con la possibilità di utilizzare sensibilità elevate senza troppo rumore. Da preferire il monitor orientabile, per evitare i riflessi e consentire una più facile composizione, tutte queste caratteristiche insieme sono difficilmente trovabili sul mercato ma non impossibili.

Fotocamere reflex
Le reflex sono apparecchi fotografici ingombranti e dal peso non trascurabile ma che

Cuculo e Tortora
Cuculo e Tortora

 hanno come caratteristica principale la possibilità di intercambiare gli obiettivi. La parola “Reflex” deriva dall’abbreviazione del termine inglese “Single Lens Reflex” (da cui l’acronimo SLR), che sta ad identificare quella categoria di fotocamere in cui ciò che è inquadrato dall’obiettivo è proprio ciò che viene visualizzato nel mirino. Questa particolarità tecnica, ottenuta mediante una complessa struttura di lenti e specchi, contraddistingue le reflex come strumenti qualitativamente superiori rispetto alle compatte e alle prosumer. Si tratta come si diceva sopra delle macchine fotografiche per eccellenza, le più creative in assoluto che soddisfano le esigenze di professionisti, di amatori molto esigenti ma anche per i principianti che hanno voglia di

Notturno a Bologna
Notturno a Bologna

imparare in fretta. Insomma contrariamente a quanto si pensa per iniziare è meglio una reflex professionale. Ma allora perché molti scelgono la strada più difficile per imparare? Penso per mancanza di conoscenza, ma anche per la pubblicità ingannevole che ci viene propinata. Tutti quanti noi pensiamo che una macchinetta che costa poco, che è piccola e leggera sia più facile da usare, in realtà non è cosi, i più esperti usano compatte e prosumer volentieri, perché sanno come ottenere il massimo conoscendo pregi e difetti ma naturalmente usano anche le reflex per tutto quello che le prime non riescono a fare. Bisogna anche dire che per fare foto ricordo in condizioni buone di luce sia le compatte che le prosumer funzionano benissimo soprattutto se utilizzate con i programmi automatici. Quindi dividerei i fotografi in 2 grandi categorie, quelli che vogliono solo fare foto ricordo da conservare nel cassetto ( e famiglia) e quelli che invece vogliono creare foto diverse e mettersi in mostra. E’ chiaro che se voglio distinguermi dal turista, se non mi basta comprare le cartoline e se ho voglia di dire la mia fotograficamente devo sicuramente conoscere la tecnica fotografica e sapere come ottenere il meglio con la mia macchina fotografica, qualunque essa sia.Ecco allora come dovrebbe essere una buona macchina fotografica reflex: Se l’insieme del corpo è tropicalizzato, l’attacco delle ottiche in metallo e l’impugnatura anatomica allora non abbiate dubbi è una buona partenza.

Ragno, macrofotografia con reflex
Ragno, macrofotografia con reflex

I sensori digitali, una delle grandi differenze delle macchine reflex rispetto a compatte e prosumer è che le prime hanno sensori più grandi, intorno a 24x16mm contro i circa 9x6mm delle seconde. Inoltre consentono una sensibilità più elevata con un miglior controllo del rumore e quindi una migliore qualità finale delle immagini. Ci sono attualmente in commercio reflex con sensore fx, Full-frame (a formato pieno) 24x36mm, che migliorano ulteriormente la qualità e quindi da preferire.
I sensori sono il vero cuore della macchina e insieme agli obiettivi determinano in modo evidente la qualità finale dell’immagine. Anche per il sensore la scelta non deve essere un caso ma ragionata in base al genere di che vogliamo fare, per esempio io (ma molti appassionati di animali selvatici) che prevalentemente in situazioni di scarsa luce ho scelto un sensore capace di dare il massimo soprattutto a sensibilità elevate. Si tratta del CMOS full-frame (formato FX, all’interno della D700 Nikon) da 12,1 megapixel e la capacità di spingersi a 6400 ISO senza grossi problemi di rumore e in caso di necessità ha possibilità di aumentare la sensibilità fino a 25600 ISO. Ma la stessa Nikon costruisce una più costosa reflex la D3X con sensore CMOS in formato FX da 24,5 megapixel permette di ottenere file di immagini con livelli di dettaglio e gradazioni di tonalità forse più elevati ma il controllo del rumore è garantito per una estensione più limitata, solo, si fa per dire, da 100 a 1600 ISO.

Il pulsante di scatto, deve avere almeno 3 modalità di ripresa: singola, a sequenza, lenta e veloce, e l’autoscatto.

Galli forcelli, controllare il movimento è più facile con le reflex
Galli forcelli, controllare il movimento è più facile con le reflex

 Meglio se c’è anche il pulsante per riprese verticali e il telecomando.

Il mirino, deve consentirci di effettuare la correzione diottrica, di applicare il reticolo, di vedere almeno le impostazioni principali, tempo di scatto, diaframma, sensibilità, scala di esposizione, numero di scatti disponibili e programma utilizzato.

Il monitor lcd, deve essere grande e con buona definizione, molto meglio se orientabile.

I display, in aggiunta al monitor ci consentono di avere un ampia visuale sui dati impostati e sono utili soprattutto se lavoriamo con il cavalletto.

Il sistema di messa a fuoco, deve consentirci sempre l’intervento manuale, darci la possibilità di scattare in modo singolo e continuo. Avere molte aree di messa a fuoco è utile anche per comporre meglio le nostre foto.

Cedronella, obiettivo macro e reflex consentono un buon controllo delle azioni
Cedronella, obiettivo macro e reflex consentono un buon controllo delle azioni

Esposimetro, deve consentirci la misurazione della luce almeno nelle tre misurazioni classiche, su tutta l’area, a prevalenza centrale e misurazione spot.

Il tasto di controllo della profondità di campo, è utile soprattutto nei casi in cui la profondità di campo è limitata come nella macrofotografia e la caccia fotografica.

Il tasto di blocco dell’esposizione e della messa a fuoco, sono necessari quando utilizziamo la macchina in automatico o in programma.

Alimentazione, è meglio avere batterie di lunga durata e la possibilità di usare anche batterie normali tipo stilo alcaline che si possono comprare ovunque, ci garantiscono energia anche dove non è possibile ricaricare le batterie.

Le schede di memoria, normalmente le reflex utilizzano schede di memoria con grandi capacità di spazio, fino a 32 GB, le memorie interne al corpo macchina consento invece la possibilità di scattare anche a raffiche velocissime.

Coniglio selvatico, teleobbiettivo e reflex
Coniglio selvatico, teleobbiettivo e reflex

Infine bisogna sapere che ogni casa costruttrice ha in catalogo almeno tre fasce per ogni categoria, tra compatte, semireflex e reflex si trovano quindi fasce di bassa qualità, di solito abbastanza economiche, di qualità intermedia a prezzi a volte anche elevati e a qualità alta con prezzi a volte veramente sproporzionati. Attualmente abbiamo sul mercato reflex che costano poche centinaia di euro e reflex super specializzate che costano quasi diecimila euro. Infine inutile dire che a parità di costi una marca vale l’altra, dipende solo dai nostri gusti estetici.

Il consiglio solo per chi deve iniziare, se state imparando la tecnica

 Lince, i movimenti rapidi di questi animali si possono cogliere solo con le reflex
Lince, i movimenti rapidi di questi animali si possono cogliere solo con le reflex

 fotografica è siete seriamente interessati alla non esitate e spendete almeno 1.000 euro per comprare una reflex di fascia media con dalla lunghezza focale classica compresa tra 28 e 105 ma soprattutto comprate una buona guida di tecnica fotografica e ancora meglio frequentate uno dei tanti corsi fotografici che vengono fatti anche dal nostro gruppo.

Tutto il resto in Provediemozioni.it

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2 risposte su “Il corpo macchina. Come sceglierlo e utilizzarlo al meglio”

Ho letto con molto piacere il tuo articolo é scritto in modo semplice e chiaro. Ti permette di conoscere quello che il mercato ti offre e di poter scegliere in base alle tue sigenze la macchina fotografica giusta.
Mi spiace molto che tu sia così lontano perchè avrei frequentato volentieri un tuo corso di fotografia
già dai tuoi articoli (e non solo, mi riferisco alla tua mostra di Bologna) emerge la tua grande professionalità e passione per la fotografia .
Non hai pensato di organizzare un corso di fotografia on line! Aspetto i tuoi prossimi articoli grazie per la tua disponibiltà e i tuoi consigli a presto Cinzia

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